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Pubblicazioni > Il giardino nel tempo
Il termine giardino deriva da “paradiso” di origine greca “ paradeison” che significa giardino.
Secondo l'iconografia cristiana il giardino simboleggia la purezza, spesso raffigurato con la presenza della Vergine Maria.
Leggendo la genesi nella descrizione dell'eden si ritrovano le seguenti frasi “ E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. [GEN 1:26].”
In questa trascrizione è possibile ritrovare il termine il plurale (maiestatis) di "nostra immagine e somiglianza", e l'affermazione di aver dato la superiorità, anzi il dominio all'uomo rispetto agli altri animali.
Successivamente si legge “ Poi Dio disse: Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che é su tutta la terra e ogni albero in cui é il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali é alito di vita, io dò in cibo ogni erba verde." ( foto 1 )
Nella cultura orientale in significato del giardino rappresenta un elemento non soltanto estetico, ma stimola il visitatore nella ricerca dell'uomo (io nascosto), ma anche a riflettere sul significato delle armonie tra natura ed uomo. Essa trae la propria origine dal simbolismo cinese, secondo il quale gli oggetti naturali quali la pietra, l'albero, la montagna, lo stagno e l'isola sarebbero la manifestazione sensibile di entità divine.
In oriente il giardino è sempre stato concepito come una perfetta imitazione dell'armonia cosmica, un'imitazione capace di influire positivamente sull'uomo. In sintesi esso rappresenta il simbolo della coscienza rispetto alla selva (inconscio), come l'isola rispetto all'oceano. (foto 2/3 )
Nella iconografia alchemica il giardino rappresenta una contrada a cui è possibile accedere attraverso una stretta porta a soltanto a condizione di aver superato grandi fatiche e difficoltà. ( foto 4, foto 5 parco di Bomarzo)
In diverse epoche dal periodo greco, romano (foto. 6,7)
In epoca medievale in presenza di chiostri (foto 8) i giardini erano chiusi verso l'esterno da un muro. Infatti nei chiostri medievali a forma di croce racchiudevano giardini che venivano intesi come una copia del paradiso perduto.
In epoche arcaiche il simbolo del giardino rappresentava l'insieme dell'aldilà dei beati.
Alle caratteristiche del giardino sono le sue forme, l'orientamento rispetto al paesaggio, la morfologia del terreno, la distribuzione delle alberature e dei fiori. Ogni elemento sia naturale che architettonico di cui è costituito il giardino ha un valore simbolico, come l'acqua (come elemento primordiale rappresenta in molti miti della creazione del mondo, la sorgente della fonte della vita e allo stesso tempo del declino per i cinesi rappresenta la dimora del drago ), la terra, il muro di cinta ( il muro di cinta trattiene le rappresenta come la barriera tra le forze interne che fioriscono), la porta (rappresenta il percorso iniziatico e può essere trovata solo dopo aver superato gli ostacoli), l'albero, il giardiniere, allegorie e simbologie della personalità del'Io.
Nelle più antiche descrizioni il giardino è presentato come frutteto o verziere e per questo si può affermare che all’origine esso aveva una funzione prettamente utilitaria. L’estetica del giardino appare sin dall’antichità collegata alla scelta delle specie vegetali che esso dovrà ospitare. La distribuzione delle varie specie all’interno del giardino, invece, rappresenta la fase architettonica e progettistica perché dipende dal disegno iniziale e comprende la scelta del sito (foto 9).
L’evolvere dell’architettura, e in particolare della villa con schemi planimetrici aperti e liberamente articolati, ha portato il giardino a svilupparsi sia in senso dimensionale (foto 10,11), sia in epoca moderna in verticale (foto 11), che nella ricerca di grandi e varie prospettive la cui attuazione richiede l’impiego di grandi masse arboree e giochi d’acqua. In questo modo si giunge all’inserimento di elementi architettonici e costruzioni secondarie come ninfei e porticati concepiti in funzione del giardino stesso, che non è più solo un completamento della villa ma fa da tramite tra essa e la natura circostante, separando vita civile e vita rustica.